FIARC

FiarcAlla fine dell’estate del 1983 uno sparuto gruppuscolo di arcieri “rivoluzionari” si ritrovò in un bar della periferia milanese ed uno di essi, tra un bicchiere e l’altro, parlando del fatto che gli “arcieri cacciatori” non riuscivano a trovare un loro spazio nel mondo arcieristico di allora, disse: “Facciamo una Compagnia per conto nostro!”. Tra gli astanti c’era anche Marco Biaggi che replicò: “Ma quale Compagnia! Facciamo una Federazione!”.

Da lì ad andare dal notaio per stilare l’atto costitutivo non ci volle molto. Nacque così la F.I.AR.C. – Federazione Italiana Arcieri Cacciatori e di lì a poco si formarono le prime Compagnie: gli Arcieri della Selva e gli Arcieri delle Groane.

Da quel bicchiere di vino di troppo, di tempo ne è passato parecchio e la FIARC è divenuta una Federazione in piena regola.


La FIARC, Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna, viene fondata nel 1983 (con il nome di Federazione Italiana Arcieri Cacciatori, modificato nel 1990) per colmare il vuoto, allora esistente, che costituiva il bacino del tiro di simulazione venatoria, all’interno della vasta attività del tiro con l’arco.

Il primario scopo statutario della FIARC, Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna, è la promozione e lo sviluppo del tiro con l’arco, in particolare nella straordinaria ed affascinante veste del tiro venatorio.

Il tiro di campagna è l’attività sportiva del tiro venatorio e si pratica simulando situazioni di caccia con l’utilizzo di sagome tridimensionali di animali, sviluppando nell’arciere che lo pratica la dinamicità del tiro e la velocità di esecuzione.

Questo tiro di simulazione venatoria vuole conservare e mantenere intatti quei valori ancestrali propri del tiro con l’arco, così come venivano intesi dai nostri avi, utilizzando l’arco con lo scopo per cui è stato creato, la caccia, senza però andare a ferire i sentimenti umani né offendere l’equilibrio della natura in cui svolgiamo la nostra attività.

Nella simulazione di situazioni di caccia si utilizzano sagome tridimensionali raffiguranti animali in materiale sintetico espanso. L’uso di questi bersagli è particolarmente stimolante per l’arciere, che non conosce mai la monotonia, sia per la difficoltà oggettiva del tiro sia per la dinamicità dello stesso.

Bersagli in movimento, bersagli a tempo, sfruttamento della morfologia del terreno per creare difficoltà di tiro, giochi di luce nella boscaglia: sono questi gli elementi che fanno del tiro di simulazione venatoria un’attività sportiva unica nel suo genere. Un arciere non troverà mai un tiro uguale ad un altro, nemmeno nell’ambito di una stessa piazzola, dove le frecce saranno sempre a diverse distanze, rigorosamente sconosciute.

Il tiro venatorio veniva praticato nell’antichità con rudimentali archi in legno o in corno. Al giorno d’oggi la moderna tecnologia ha sviluppato attrezzi estremamente avanzati, come i compound, ed anche gli archi in legno non hanno più nulla, se non la forma, dei propri antenati. I tempi cambiano e si evolvono e così pure i metodi di caccia. La quasi totalità dei moderni cacciatori con l’arco utilizza infatti archi compound dotati di precisissimi sistemi di mira e, con sofisticati sistemi di mimetizzazione, è in grado di colpire l’animale con un’unica e definitiva freccia.

La FIARC, da sempre federazione di amplissime vedute, abbraccia tutte le tipologie arcieristiche e tutti gli stili di tiro venatorio, trovando così appropriati spazi sia per chi vuole tirare con archi storici, costruiti con perizia e passione seguendo disegni ritrovati dopo lunghe ricerche in qualche vecchio tomo d’epoca, sia per chi, amante della tecnologia, vuole utilizzare le più moderne soluzioni che il mercato attuale è in grado di offrire.

L’attrezzatura

Gli archi utilizzati nel tiro venatorio sono esclusivamente del tipo da caccia e possono essere classificati in tre tipologie: il Longbow, il Ricurvo ed il Compound.

Il Longbow è l’arco tradizionale per eccellenza, il più antico, caratterizzato da un unico raggio di curvatura. E’ un arco che viene ancora usato per il fascino delle sue antiche origini: infatti non eccelle in efficienza di tiro ed il suo uso necessita quindi di una discreta esperienza. E’ inoltre molto lungo, il che lo rende poco adatto all’uso in vegetazione fitta. Viene utilizzato in modo quasi esclusivamente istintivo, con frecce in legno ed impennaggi naturali.

L’Arco Ricurvo è più efficiente grazie ad una doppia curvatura che lo rende più morbido e contenuto nella lunghezza. Per regolamento non deve superare i 64 pollici di lunghezza. E’ il più usato sia nei modelli monolitici che in quelli smontabili, questi ultimi preferiti per la maggior facilità di trasporto.

L’Arco Compound è l’ultimo arrivato della famiglia. E’ stato inventato negli USA verso la fine degli anni sessanta ed è caratterizzato da un sistema di cavi ed eccentrici che permettono di sviluppare una maggior potenza con uno sforzo minore da parte dell’arciere. Per la sua facilità d’uso e precisione negli ultimi anni ha conosciuto un notevole sviluppo.

L’Arco Storico, introdotto in FIARC in tempi relativamente recenti, è una tipologia a sé stante. Seguito da un numero di appassionati sempre più consistente l’Arco Storico deve rispondere, sia si tratti di archi autentici che di riproduzioni, a caratteristiche costruttive ben precise che vietano l’uso di materiali tecnologicamente avanzati o sintetici.

La filosofia del tiro istintivo

Il tiro istintivo più che una tecnica è una filosofia di tiro con l’arco. Ogni arciere potrà sentirsi “istintivo” se saprà osservare una “condotta morale” per cui possa essere considerato tale.

La pratica del tiro istintivo venatorio, proprio perché naturale ed innata, è difficilmente identificabile in una categoria sportiva con rigide regole da rispettare.

Tuttavia un arciere che pratica il tiro istintivo venatorio adotta una tecnica che può essere individuata nei seguenti punti:

  • La cocca va tenuta tra il dito indice ed il dito il medio.
  • L’aggancio ed il punto di rilascio devono essere comunque fissi, con il dito indice non al di sopra della linea della bocca.
  • La freccia deve essere scoccata non appena raggiunto il punto di rilascio.
  • Tutte le fasi del tiro devono avvenire con entrambi gli occhi aperti.
  • L’arco deve essere caricato in unica progressione partendo dal basso.
  • L’arco va tenuto in posizione leggermente inclinata.
  • Il corpo deve prendere parte al tiro inclinandosi in avanti.
  • Il libbraggio dell’arco deve essere consistente, proporzionato alla muscolatura dell’arciere.

Gli obiettivi

Il tiro venatorio è storicamente legato al concetto di tiro istintivo. Questa “filosofia di tiro” ha come fulcro la capacità insita nell’uomo di proiettare all’esterno le proprie emozioni, di colpire un bersaglio guidando la freccia utilizzando unicamente il proprio essere. L’arciere istintivo deve sapere unire alla massima concentrazione anche una velocissima esecuzione del tiro.

Il tiro istintivo venatorio, praticato con archi tradizionali, è stato il punto di partenza su cui la FIARC si è basata per sviluppare la pratica arcieristico-venatoria in Italia. Il tiro con l’arco è di per sé sinonimo di tradizioni appartenute a tempi ormai lontani e perse con il passare dei secoli. La nostra Federazione tende al recupero di questo patrimonio culturale con particolare attenzione verso le pratiche venatorie.

La FIARC abbraccia un vastissimo campo di tecniche e tecnologie, accomunate da un unico fine venatorio, e le innovazioni tecnologiche sono entrate anche in questo mondo storicamente legato al legno, al corno e al tendine. Una Federazione di arcieri non può non prendere in considerazione archi estremamente validi come il Compound o accessori come i mirini e gli stabilizzatori da caccia. Quindi nel passato, nel presente e nel futuro della FIARC convivono queste due anime che, con pari dignità, ma con strumenti diversi percorrono i campi di tiro uniti da un unico fine, cogliere il centro del bersaglio seguendo le regole della simulazione venatoria.

L’obiettivo finale che la FIARC si propone è quindi quello di promuovere e praticare un tiro con l’arco ricreativo, adatto a tutti i membri di una famiglia, per una sana vita sportiva ed ecologica a stretto contatto con la natura.

L’attività sportiva

L’attività sportiva si pratica con gare e manifestazioni consistenti in simulazioni venatorie in cui vengono utilizzate sagome tridimensionali raffiguranti animali.

Il regolamento prevede classi d’età e categorie di tiro, nonché diverse specialità. Le classi sono così suddivise: Cuccioli, Scout e Cacciatori separate tra Maschi e Femmine. Le categorie di tiro sono: Arco Storico, Longbow, Arco Ricurvo, Arco Compound, Stile Libero, Stile Libero Illimitato.

Diverse le specialità: Tiro alla Sagoma, Tiro al Volo, Pesca con l’arco. Il Tiro alla Sagoma si svolge su percorsi in montagna o in collina, lungo i quali sono dislocate un determinato numero di sagome d’animale fisse, mobili su carrucola oppure a tempo, sempre a distanze sconosciute. Si parte in squadre formate da tre a sei arcieri di cui uno è il Caposquadra, uno è il Cronometrista e due sono i Marcatori dei punti. La squadra raggiunge la piazzola di tiro assegnata ed a turno ogni componente esegue i suoi tiri, dopodiché si segnano i punteggi e quindi si raggiunge la piazzola di tiro successiva. Quando tutte le squadre hanno completato il giro la gara ha termine. Inutile descrivere il fascino di questo tipo di allenamento, attorniati da paesaggi splendidi ed in piacevole compagnia. Il Tiro alla Sagoma si articola su quattro tipi di gara: Battuta, Percorso, Round 3D e Tracciato. Le varie tipologie si differenziano per regolamenti diversi nel numero di frecce tirate, nella qualità dei bersagli, nella distanza dei tiri.

Il Tiro al Volo si svolge con le stesse modalità del Tiro alla Sagoma, con la differenza che i tiri sono tutti in movimento o al volo.

La Pesca con l’arco necessita di un’attrezzatura particolare: una freccia appesantita, munita di fiocina e vincolata all’arco tramite una sagola avvolta su di un rocchetto. Non essendo la pesca con l’arco autorizzata nelle acque interne, queste gare si svolgono in laghetti privati adibiti alla pesca sportiva.

Per ogni specialità si svolge ogni anno un Campionato Italiano, supportato da un calendario di prove di qualificazione e da Campionati Regionali.

Le attività sportive internazionali

La FIARC aderisce all’IFAA, International Field Archery Association, l’associazione internazionale per il tiro di campagna con l’arco. In quest’ambito si svolge ogni due anni, negli anni pari, il Campionato Mondiale ed ogni anno il Campionato Europeo di tiro di campagna (Hunter & Field).

Dal 1989 si svolge anche il Campionato Mondiale di Tiro con Arco da Caccia (Bowhunter), di cui l’Italia ha ospitato la prima edizione e quella del 2005. La cadenza è biennale, negli anni dispari, mentre annualmente si svolge il Campionato Europeo, organizzato dall’Italia nel 1995, nel 1997, nel 1998, nel 2003 e nel 2005.

L’Italia vanta attualmente diversi titoli europei e mondiali in quasi tutte le categorie.

L’organizzazione FIARC

La FIARC è una federazione di Compagnie arcieristiche. Le Compagnie sono società sportive e fanno riferimento a Comitati Regionali ed alla Segreteria Generale. Per praticare l’attività arcieristica occorre iscriversi ad una Compagnia, all’interno delle quali è possibile frequentare corsi di tiro con l’arco sotto la guida di istruttori federali.

Ogni Compagnia ha una propria quota annuale di iscrizione, in rapporto ai servizi che può offrire (campo, attrezzature, palestra, ecc.). In più c’è una quota fissa federale, che dà diritto ad un’assicurazione per la responsabilità civile e all’abbonamento al notiziario federale.

La FIARC è organizzata al suo interno con un Consiglio Federale, eletto dall’Assemblea Generale, e varie Commissioni Settoriali: Istruzione, Tecnica, Caccia e Pesca, Estero, Stampa.

www.fiarc.it